Proprietà focali della parabola
“Un
fascio di raggi paralleli all’asse vengono riflessi da uno
specchio
parabolico tutti
nel fuoco e, viceversa, i raggi uscenti da una sorgente luminosa
collocata nel fuoco di uno specchio parabolico vengono riflessi sotto forma di
un fascio di raggi paralleli all’asse”.
Muovi
il punto A e verifica che la normale n alla parabola
è sempre bisettrice dell'angolo FAP.
verissima03, Creato con GeoGebra
Narra
una leggenda che Archimede (287-212
a.C. circa) per proteggere la città di Siracusa
dall’assedio della flotta romana fece installare in prossimità del
porto grandi specchi di forma parabolica
(specchi ustori) che opportunamente orientati
verso le navi romane, le fecero incendiare.
Evidentemente
Archimede conosceva le proprietà focali della parabola. |
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I
raggi del sole possono essere considerati paralleli, data la grande
distanza fra la Terra ed il Sole ; tali raggi si riflettono sulla
superficie parabolica e vengono concentrati nel
fuoco sviluppando una
quantità di calore tale da riuscire ad incendiare un oggetto.
Cerchiamo
di capire perché.
Se
consideriamo la retta r per P
come un ipotetico raggio
che incontra la parabola in A, sappiamo che esso si riflette in
modo che l’angolo di incidenza
con la normale n alla parabola sia uguale all’angolo di riflessione
del raggio (leggi di
Snellius-Cartesio) e questo spiega perché i raggi
paralleli all’asse di una parabola si riflettono nel suo fuoco
(l'applet ti permette di verificare che la normale è sempre bisettrice
dell'angolo FAP).
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I
FARI
Gli
specchi ustori ed i riflettori dei fari utilizzano lo
stesso principio in modo opposto e quindi è presumibile
siano stati scoperti nello stesso periodo. Probabilmente il primo faro
ad utilizzare le proprietà focali della parabola fu proprio il faro
di Rodi , considerato all'epoca una delle sette
meraviglie del mondo. Alto 85 metri poteva esser visto a circa 50 km di
distanza. Esso fu costruito ad Alessandria (Rodi era una isoletta
davanti al porto cittadino) nel 280 a. C. cioè nell'epoca e nei luoghi
in cui lo studio delle coniche da parte dei Greci era in pieno
sviluppo.
Ai
nostri giorni anche i fari delle automobili
ed i proiettori in genere utilizzano lo stesso principio. |
Oggi
il metodo di concentrazione dei raggi solari viene utilizzato in
alcune centrali solari
per la produzione di energia elettrica. Un esempio di
applicazione è la centrale sperimentale Archimede nei
pressi di Siracusa |
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Specchi a
concentrazione solare |
Uno
specchio parabolico viene utilizzato per accendere il sacro
fuoco della staffetta olimpica in ogni edizione dei giochi
olimpici sia estivi
che invernali. La cerimonia ha luogo nella piana del tempio di
Hera ad Olimpia (Grecia) |
Antenne
paraboliche
Gli specchi parabolici hanno anche
utilizzazioni più “pacifiche” di quelle raccontate dalla leggenda
di Archimede.
Un’importante applicazione delle
proprietà delle superfici paraboliche è quella relativa alla
costruzione di antenne che funzionano da amplificatori di
segnali provenienti da satelliti o dallo spazio.
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I segnali,
vista la grande distanza da cui provengono, possono infatti essere
considerati paralleli e, concentrandosi nel fuoco dell’antenna,
aumentano considerevolmente la loro potenza.
Nell'immagine
a lato una parabola satellitare:
notare il convertitore posto nel fuoco.
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Amplificatore
di SUONI
La
parabola fornisce anche un eccellente modo per amplificare i suoni provenienti da una particolare posizione e allo stesso tempo
attenuare tutti gli altri suoni. Nella parabola, tutte le
onde sonore parallele al suo asse ( linea rossa ) vengono riflesse
nel fuoco. Ponendo un piccolo microfono proprio in questo
punto si riceverà tutta l'energia che colpisce il piatto della
parabola. |
Se
si pone un microfono nel fuoco di una parabola con piatto di circa
50 cm di diametro, la superficie che riceve le onde sonore è
circa 5000 volte maggiore di quella che offre il microfono da
solo. In tal modo, anche la quantità di energia sonora che colpisce il
microfono viene incrementata di 5000 volte e, cosa ancora più
apprezzabile, saranno ricevuti solo i suoni desiderati.
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Se si dispone un orologio nel
fuoco F di uno specchio parabolico e a qualche distanza si
dispone parallelamente un altro specchio, le onde sonore emesse da F
procedono da uno specchio all’altro parallelamente all’asse
comune di simmetria, e dalla superficie della seconda parabola
vengono concentrate nel suo fuoco F’. Mediante un cornetto
acustico disposto in F’ si può percepire distintamente il
battito dell’orologio, mentre in qualunque altro punto fra le due
superfici esso non si percepisce.
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Si
spiega così come per effetto di alcune volte ricurve si sentano in
certi punti distintamente parole pronunciate a bassa voce in altri punti
anche lontani.
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Si
narra che così
Dionisio di Siracusa fosse in
grado di ascoltare i discorsi dei prigionieri nelle Latomie,
le cui volte erano costruite in modo che i suoni venissero concentrati in
un segreto andito dal quale il tiranno ascoltava. In ciò consiste il
noto fenomeno dell’orecchio
di Dionisio.
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